“Il turismo si difende con il rispetto delle regole, non con restrizioni arbitrarie”. Questo il messaggio che la Federazione nazionale FARE lancia in seguito alla sentenza del Consiglio di Stato in materia di affitti brevi e turistici, sull’impossibilità per i Comuni di introdurre limiti arbitrari all’uso legittimo della proprietà privata.
“Il mercato si costruisce e si difende rispettando le regole e migliorandole insieme” – sottolinea la Federazione – non con divieti generalizzati o restrizioni che colpiscono chi già opera nella legalità. L’obbiettivo – si aggiunge – è alzare gli standard di legalità e qualità per tutti”.
Affitti brevi, cosa dice il Consiglio di Stato
Il pronunciamento del Consiglio di Stato ha confermato che la proprietà privata è inviolabile e che l’attività di locazione turistica è legittima, purché svolta nel rispetto delle norme vigenti. In particolare, il Consiglio di Stato ha annullato il provvedimento del Comune di Sirmione che imponeva restrizione alle locazioni turistiche con contratti brevi.
Una linea coerente anche con i provvedimenti messi in campo dal Ministero del Turismo, volti a contrastare l’abusivismo e a tutelare i gestori regolari, riconoscendo al contempo il valore economico e sociale di questo comparto.
“Per la prima volta – prosegue la Federazione FARE – un provvedimento evidenzia in maniera chiara l’importanza di distinguere la non imprenditorialità di un’attività dalle attività imprenditoriali. Soprattutto scrive a chiare lettere che la locazione turistica non è un’attività ricettiva soggetta unicamente alle leggi regionali, ma prima di tutto alla legge nazionale. Il vero turismo sostenibile – questa la conclusione – si costruisce così: con regole chiare, rispetto reciproco e tutela del diritto di fare impresa nel rispetto della comunità”.