TURISMO: TURISMO: DUE MINUTI DI PURA FOLLIA.

Maggio 30, 2023
COMUNICATO STAMPA 

Napoli, 30.05.2023

TURISMO: DUE MINUTI DI PURA FOLLIA

F.A.R.E. chiede spiegazioni al Presidente Conte e diritto di replica al TG1

Le dichiarazioni rilasciate dal Deputato toscano Riccardo Ricciardi al TG1 Mattina del 25 maggio u.s. ci lasciano davvero sgomenti e senza parole.

Il problema principale non è tanto la divergenza di opinioni, ma una totale ignoranza sull’argomento che sta tenendo banco ormai da mesi.

Tutte le affermazioni vanno assolutamente smentite, e siamo anche in forte imbarazzo perché riteniamo che il Deputato abbia chiamato in causa i B&B, ovvero una forma di attività ricettiva extralberghiera, ma in realtà voleva riferirsi alle locazioni brevi. Ci teniamo a sottolineare questo perché ultimamente si confonde (o si accomuna) il settore extralberghiero con quello degli affitti brevi: due cose totalmente differenti a livello normativo.

Partendo da questa doverosa premessa, smentiamo punto per punto le dichiarazioni del Deputato Ricciardi.

“Chi ha dieci, venti case e di cinque, dieci case che ha ci fa un b&b, un airbnb…..”

In Italia NON ESISTE una tipologia di attività ricettiva, di qualsiasi natura, che prende il nome di “airbnb”. Per l’ennesima volta dobbiamo ricordare che Airbnb è una OTA (Online Travel Agency), sicuramente una delle più note ma non certo l’unica, dove le attività ricettive e non solo, possono inserire i loro annunci e che interviene nel processo di ricerca dei viaggiatori intermediando tra la domanda e l’offerta. Quindi vorremmo capire a quale tipologia di strutture si riferisce quando cita gli airbnb, in quale normativa turistica nazionale o regionale viene definita questa categoria. Per colpa anche di una comunicazione mediatica totalmente errata, siamo costretti a spiegare un concetto semplicissimo che viene molto spesso confuso da chi evidentemente non conosce il settore.

“Gli airbnb non hanno assolutamente alcuna regola, prescrizione; se domani mattina voglio aprire un airbnb basta che metto un annuncio su internet”

Come smentire questa affermazione? Ci piacerebbe farlo in maniera un po’ ironica per sdrammatizzare una dichiarazione davvero senza senso. Troviamo paradossale che ci siano delle regole per una cosa che, ribadiamo il concetto, NON esiste. Quello che forse Ricciardi non sa (d’altronde non è il suo lavoro) è che sulle OTA (Online Travel Agency) sono presenti diverse tipologie di strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere. E’ vero che in Italia non esiste una normativa nazionale unitaria ma semplicemente perché la riforma costituzionale del Titolo V (legge costituzionale n. 3/2001) ha reso il turismo una materia di competenza “esclusiva” per le Regioni.

Per questo, a seconda della regione in cui viene aperta un’attività ricettiva extralberghiera, quest’ultima deve rispettare i requisiti richiesti dalla normativa della propria regione. Sarebbe troppo lungo entrare nei dettagli di ogni singola normativa ma ricordiamo brevemente che bisogna inoltrare, presso gli uffici SUAP, una comunicazione/segnalazione di inizio attività. Inoltre tutte le strutture sono obbligate ad inviare i dati dei propri ospiti alle Questure competenti attraverso il portale “Alloggiati Web” secondo quanto stabilito dall’Art. 109 del TULPS. I gestori sono tenuti ad acquisire il codice identificativo regionale, ormai obbligatorio in quasi tutte le regioni, a comunicare i dati ISTAT relativi ai flussi turistici e, nei Comuni dove è in vigore, a riscuotere e versare l’Imposta di Soggiorno. Ma non finisce qui perché, oltre alle normative regionali, molti Comuni si sono dotati di un proprio regolamento specifico e nella maggior parte dei casi si pagano canoni per la TARI maggiorati rispetto a quelli delle utenze domestiche e spesso rientranti nella stessa categoria degli alberghi. Ci sono anche altre incombenze a carico delle strutture ricettive extralberghiere come il CANONE RAI SPECIALE e la SIAE, i dispositivi antincendio, la profilassi per la legionella e i corsi HACCP.

Anche le locazioni brevi sono normate e, solo per citare alcuni degli interventi normativi più recenti, ricordiamo l’art.4 del DL 50 del 2017, la circolare ADE 24/E del 2017, art. 19 bis Decreto Sicurezza n. 113 del 4 ottobre 2018, art 13-quater co.4 del DL 34 del 2019, art.1 – co.595 della Legge 178/2020.

Diciamolo pure che, solo dopo aver dato seguito a questi adempimenti, “metto un annuncio su internet”.

“Il reddito che hanno queste persone va tassato come chi lavora e la mattina si alza alle 7 e va ad aprire la propria impresa fino alle 8 la sera?”

Di questa affermazione, la cosa meno grave è che il reddito debba essere tassato. Molto grave invece far passare il messaggio che chi gestisce una struttura non si alzi alle 7 e non finisca alle 8 la sera. Ci si alza a volte molto prima per far trovare le colazioni pronte ai nostri ospiti, così come è altrettanto vero che alle 8 di sera il gestore spesso non abbia ancora terminato il proprio lavoro e stia ancora aspettando nuovi ospiti. Non sappiamo neanche quantificare invece il tempo che gli host e i locatori dedicano agli ospiti per rispondere alle loro mille domande e curiosità sui territori, a risolvere i classici problemi di chi viaggia, a tenere in ordine le strutture per far trovare ambienti confortevoli e salutari. I gestori diventano i punti di riferimento per i viaggiatori ancor prima del loro arrivo ma tutto questo, chi non svolge questa attività, non lo può sapere e figuriamoci se lo può comprendere.

Riguardo gli aspetti fiscali saremo più brevi perché le tasse si pagano, la maggior parte dei pagamenti avviene online ed è tracciata, si rilasciano ricevute (o fatture per chi opera in forma imprenditoriale). I redditi delle attività extralberghiere sono tassati come “redditi diversi” che derivano da un’attività commerciale non esercitata abitualmente (lettera i, comma 1, art. 67, Tuir). Chi invece opera con Partita Iva è soggetto a tutti gli adempimenti previsti.

I redditi derivanti dall’attività di locazione breve sono considerati invece “redditi fondiari” ai sensi degli artt. 36 e 37 del DPR 917 /1986 e possono essere soggetti a tassazione ordinaria o sostitutiva tramite cedolare secca, trattandosi di persone fisiche. Diversamente, per le locazioni organizzate in forma d’impresa si parla di “redditi d’impresa” in applicazione dell’art 55 DPR 917/1986.

“Ci sono articoli che dicono che persone hanno guadagnato 600/700 mila euro l’anno solo di airbnb”

Siamo molto curiosi di leggere questi articoli e li chiederemo al Deputato perché non abbiamo trovato alcuna traccia di questa notizia: quando si danno queste informazioni in un TG nazionale non si possono dare numeri di questa portata senza un riscontro.

Abbiamo volutamente lasciato per ultima l’affermazione con cui il Deputato Ricciardi apre l’intervista.

 “In questo paese dobbiamo cominciare ad affrontare un argomento”;

L’argomento lo stiamo già affrontando in questo Paese. Le Associazioni lo affrontano ogni giorno nel loro ambito di competenza territoriale e la Federazione F.A.R.E., fin dalla sua nascita, lo sta affrontando a livello nazionale, prima con l’ex Ministro del Turismo Massimo Garavaglia e ora con l’attuale Ministro Daniela Santanchè che, poco più di due mesi fa, ha addirittura convocato un Tavolo di concertazione riservato alle Associazioni del settore per discutere degli affitti brevi.

La sensazione è che il Deputato Ricciardi, pur di cavalcare l’argomento del momento, abbia non solo confuso il settore extralberghiero con quello degli affitti brevi ma che per entrambi sia molto impreparato.

Ci teniamo anche a sottolineare che la F.A.R.E. ha incontrato, negli anni passati, alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, con i quali c’è sempre stata la massima disponibilità al dialogo e sostegno al settore ed è difficile credere che questa sia la posizione del Movimento: chiederemo pertanto chiarimenti al Presidente Giuseppe Conte e soprattutto un sacrosanto diritto di replica al TG1.